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Sformato di verdure

sformato di verdure

Una notte un vecchio orso si sdraia su un prato ad ammirare la luna, piena ed imperiosa. Inaspettatamente cade dal cielo un apprendista angelo molto sbadato. Quel delizioso esserino con le ali ha il compito di sussurrare tutte le notti una parola fondamentale al bambino che custodisce. I due amici, per tutte le fasi della luna, quindi 28 sere, si racconteranno una favola. Superati gli esami di abilitazione professionale, l’angelo dovrà dire addio al suo amico orso. Prima, però, gli rivelerà il contenuto della Grande Parola: cresci! Perché i bambini devono trasformarsi fisicamente, mentre agli adulti spetta un costante progresso interiore.

Dolcissime e delicate illustrazioni accompagnano ogni racconto. Una storia vede per protagonista Fulvio, un bimbo capriccioso che proprio non vuol saperne di mangiare lo sformato di verdure

Una volta a pranzo, voleva mangiarsi una mela. La mamma però aveva preparato la verdura. «Bleah! questa pappa non la mangio!» strillò Fulvio. «Allora fanne a meno. La mangeremo noi» rispose lei tranquilla. Fulvio corse fuori arrabbiatissimo. Per tutto il pomeriggio, la pancia gli brontolò dalla fame. Forse, dopo tutto, lo sformato di verdura non era così male…

Weninger Brigitte, Tharlet Eve, Engel, Bär und Kugelmond, Salzburg, Michael  Neugebauer Edition, 2007

Traduzione Battistutta Luigina, L’Angelo l’orso e la luna, Nord-Sud edizioni

Sformato di verdure

 

Dopo Pinocchio ecco un’altra ricetta tratta da una favola. Questa volta il piatto protagonista è uno sformato di verdure. Ho utilizzato dello scalogno, dal sapore delicato e facilmente digeribile. Se preferite, potete usare del porro, dal gusto più deciso, ma vi sconsiglio la cipolla, che altrimenti inumidirebbe eccessivamente l’impasto con la sua acqua. Potreste sostituire il groviera con del semplice parmigiano o grana.

Ingredienti:

  • 4 uova
  • 100g groviera
  • 60g farina
  • 3 carote
  • 2 zucchine
  • 1 scalogno
  • 1/2 cucchiaino lievito
  • maggiorana fresca o secca
  • prezzemolo
  • olio
  • sale, pepe
  1. Tagliate finemente le zucchine e le carote. In padella fate appassire con olio lo scalogno, precedentemente tritato. Quindi unite le verdure e salate. Cuocete a fuoco medio e fate raffreddare.
  2. Separate i tuorli dagli albumi. In una ciotola sbattete con una forchetta i rossi d’uovo, il prezzemolo sminuzzato, la maggiorana, un pizzico di sale, pepe e l’olio. Unite dunque le verdure, la farina ed il lievito.
  3. Incorporate gli albumi montati a neve ferma, avendo cura di girare il composto dal basso verso l’alto per non smontare gli albumi. Ricoprite con carta da forno una teglia, versatevi l’impasto. Infornate lo sformato di verdure a 180º gradi forno ventilato per 30 minuti.

Il piccolo Fulvio proprio non poteva sopportare lo sformato di verdure. E voi, qual è il piatto che proprio non riuscivate a mangiare da bambini?

Triglie al pomodoro | Pinocchio

triglie

Carlo Lorenzini, pseudonimo di Collodi, narra le malefatte di Pinocchio, un burattino dall’accento toscano con le sembianze di un bambino. Questo pupazzo combinaguai dal cuore buono, si allontanerà dalla casa paterna per sfidare inconsapevolmente il mondo.

Attraverso le sue vicende, Collodi comunica a grandi e piccini la necessità di un’istruzione elementare, scelta non casuale. Siamo nel 1881, a vent’anni anni dall’Unità d’Italia, quando appare la prima puntata de “Le Avventure di Pinocchio”. In quell’anno, infatti, il tasso di analfabetismo è pari al 63% della popolazione. Le misure legislative, volte a ridurre questo dato numerico vertiginoso, portano il nome di legge Casati e Coppino. La prima stabiliva il principio di istruzione obbligatoria; la seconda prevedeva una sanzione per i genitori inadempienti.

La fantasiosa punizione immaginata invece da Collodi, consiste nella trasformazione dei fanciulli in somari, una volta raggiunto il paese dei Balocchi. Al contrario, comportarsi virtuosamente e secondo coscienza, ripaga sempre, come dimostra il caso del Gatto e della Volpe. I due furfanti fanno dell’inganno e della disonestà il loro vessillo, ma diversamente dalle loro aspettative, cadranno in miseria  e malattia.

Questi loschi individui raggirano il malcapitato Pinocchio, accollandogli, a sua insaputa, il conto di una lauta cena. Tra le varie portate ordinate, spiccano le modeste trentacinque triglie al pomodoro ordinate dal Gatto.

Il povero Gatto, sentendosi gravemente indisposto di stomaco, non poté mangiare altro che trentacinque triglie con salsa di pomodoro e quattro porzioni di trippa alla parmigiana: e perché la trippa non gli pareva condita abbastanza, si rifece tre volte a chiedere il burro e il formaggio grattato!

Collodi, Pinocchio, Firenze, Libreria Editrice Paggi, 1883.

 Triglie al pomodoro

 

Per le triglie al pomodoro, ecco alcuni accorgimenti. Potete utilizzare del timo fresco o essiccato, a vostro piacimento. Nel secondo caso, questa erba aromatica sprigionerà un profumo e un aroma più intensi, quindi occorrerà una minor quantità. Tagliate l’aglio a rondelle per un gusto più forte e deciso; lasciatelo intero se preferite un sapore più delicato. Usate del pomodoro fresco o una lattina di pelati o pezzetti.

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 grosse triglie
  • 500g pomodoro fresco
  • 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 foglia d’alloro
  • timo (1 rametto se fresco, 1 cucchiaino se essiccato)
  • prezzemolo
  • sale
  1. Private le triglie delle interiora, squamatele, lavatele sotto l’acqua corrente e asciugatele con carta assorbente.
  2. In una padella mettete olio, aglio, pomodoro a pezzetti precedentemente pelato, la foglia di alloro e il timo. Fate stufare con il coperchio.
  3. A metà cottura, aggiungete le triglie e fatele cuocere 5 minuti per parte, avendo cura di voltarle delicatamente.
  4. Servite il pesce ben caldo, con una spolverata di prezzemolo fresco tritato.

Più che per le triglie al pomodoro, Pinocchio è famoso per quel naso che si allungava ad ogni bugia. C’è una bugia buona che vi ha fatto crescere il naso?