Petra Delicado è un’ispettrice dal carattere forte e ostinato. Scontrandosi con colossali remore culturali, è determinata a stabilire un rapporto paritario tra uomini e donne. Conduce le indagini assistita dalla solidale e colorita collaborazione del vice ispettore Fermin Garzon. In un caso però viene coadiuvata dai tre bambini di suo marito, più intraprendenti di lei nel voler trasformare una tranquilla vacanza in un intricato film poliziesco.
La vediamo al lavoro in diversi frangenti. Il rito del barboso cenone natalizio, con parenti semi sconosciuti, viene interrotto da un omicidio in un ospedale ad opera di Babbi Natale travestiti. Vista la sua bravura investigativa, è chiamata a fare luce sull’uccisione della moglie di un noto commissario catalano, divenuto primo indiziato. Deve scovare l’assassino in mezzo ad una sfilata di carnevale e superare l’omertà che aleggia attorno alla morte di una principessa decaduta. Infine si addentra nelle contraddizioni del mondo scolastico per trovare il responsabile del decesso di una studentessa.
Forse è quest’ultima la storia più delicata del libro. Qui si infervora per il ruolo sociale che la scuola dovrebbe rivestire e che, per diverse ragioni, non ricopre. Si arrabbia per la società capitalista fredda e spietata, incentrata ad accumulare ricchezza attraverso il lavoro. Un’esistenza vissuta con l’obbligo parossistico di lavorare. Questo senso quasi calvinista del dovere diventa il motore che muove ogni azione, tralasciando figli, salute, affetti.
Osservando da vicino la società nobiliare, Garzon e la Delicado si trovano a confrontare la ricchezza smisurata posseduta da alcuni e la loro vita da persone comuni. Ma una calda zuppa di fagioli non ha prezzo.
«Lei crede che la principessa fosse più felice di noi nella sua vita da quartieri alti?». «Neanche per idea! Mi guardi, e guardi quella bella zuppa di fagioli fumante che tra un attimo sarà nel mio piatto. Crede che cambierei un piacere simile con qualcos’altro al mondo? »
Traduzione Maria Nicola, Giménez-Bartlett, Alicia, Sei casi per Petra Delicado, Palermo, Sellerio editore, 2015
Zuppa di fagioli
Per realizzare questa zuppa di fagioli ho usato dei cannellini secchi, ammollati tutta la notte in acqua e una puntina di bicarbonato. Per praticità, potreste scegliere dei fagioli in scatola. È consigliabile aggiungere sempre una foglia di alloro durante la cottura dei legumi, così da renderli più digeribili. Se non gradite la cipolla, sostituitela con dello scalogno. Per creare un’invitante cremina con cui amalgamare la pasta, frullate qualche cucchiaio di zuppa di fagioli. Potete servire la zuppa con della pasta corta o fette di pane casareccio.
Ingredienti per 4 persone:
- 250g fagioli secchi cannellini
- 1 scatola polpa pomodoro
- 2 carote medie
- 1 cipolla media
- un mazzetto di bietole
- 1 foglia alloro
- qualche foglia salvia
- 200g pasta corta
- sale
- peperoncino a piacere
- In un tegame appassite la cipolla con 4 cucchiai d’olio. Aggiungete il pomodoro a pezzetti, le bietole lavate e tagliate e le carote a rondelle. Lasciate insaporire per qualche minuto.
- Aggiungete i fagioli secchi ammollati, alloro e salvia. Coprite con acqua e salare. Cuocete per circa 40 minuti o comunque il tempo indicato nella confezione dei fagioli.
- A parte bollite la pasta e conditela con la zuppa. Servite ben calda con un filo d’olio a crudo e del peperoncino essiccato.