La solitudine dei numeri primi | Risotto agli asparagi

Una meravigliosa opera prima La solitudine dei numeri primi.

Da bambini, Alice e Mattia hanno vissuto un doloroso evento che inciderà inesorabilmente sui rispettivi percorsi. Per temperamento, caratteristiche fisiche e interessi, sentono, ricambiati, di essere diversi dai propri coetanei. Incompresi, preferiscono restare ai margini di questa massa escludente, piuttosto che soffrire, in mezzo agli altri, della propria unicità.

Il tempo passa e le loro vite scorrono su rotaie parallele fino a quando, ad un tratto, si sfiorano. L’attrazione che scaturisce non è di natura semplicisticamente fisica, ma cementata da radici molto più profonde. Ognuno sembra aver trovato nell’altro la corrispondenza che stava cercando, la fine di quell’isolamento autoimposto per necessità, la soluzione alle proprie inquietudini. Ciononostante, Alice e Mattia sono come numeri primi, cioè multipli di un numero e quindi contigui nella scala numerica, ma mai multipli tra loro.

Dunque, per ragioni relative al loro essere, continuano a sfiorarsi, senza incontrarsi mai.

Gli ingredienti della ricetta, nel libro, non hanno sapore, né profumo. Vengono preparati asetticamente da Alice per il marito Fabio e, in seguito ad una rancorosa litigata tra i due coniugi, non verranno mai amalgamati per realizzare il piatto previsto. Questo è lo stesso risotto agli asparagi che Alice non ha mai concluso.

la solitudine dei numeri primi 

La solitudine dei numeri primi – Risotto agli asparagi

Alice cercò di immaginare cosa sarebbe stato altrimenti. Rimase assorta a guardare le tende, che si gonfiavano appena nella corrente. Avvertiva un senso rarefatto di abbandono, come un presentimento, qualcosa di simile a ciò che aveva provato in quel fosso pieno di neve e poi nella stanza di Mattia e che provava ogni volta, ancora adesso, di fronte al letto intatto di sua madre. Si portò l’indice sull’osso appuntito del bacino, percorrendo il profilo aguzzo cui non era pronta a rinunciare, e quando il ronzio del rasoio cessò scosse la testa e tornò in cucina, con la preoccupazione solida ed imminente del pranzo.

“Sminuzzò la cipolla e tagliò un cubetto di burro, che mise da parte in un piattino. Tutte quelle cose gliele aveva insegnate Fabio. Lei si era abituata a maneggiare il cibo con un distacco asettico, seguendo semplici sequenze di azioni, il cui risultato finale non l’avrebbe riguardata. Liberò gli asparagi dall’elastico rosso che li teneva insieme, li sciacquò sotto l’acqua fredda e li appoggiò su un tagliere. Mise sul fuoco una pentola piena d’acqua.”

Giordano, Paolo, La solitudine dei numeri primi, Milano, Mondadori, 2008 

Ho usato del riso integrale, di per sé ricco di sali minerali, vitamine, fibre. Se non fosse di vostro gusto, sostituitelo con del Carnaroli. In alternativa ad un classico brodo vegetale, potete far bollire la parte più dura degli asparagi (ad esclusione del pezzetto di gambo bianco) ed utilizzarne l’acqua. Per un risultato “d’effetto” tagliate gli asparagi diagonalmente. 

Ingredienti per 4 persone:

  • 320g riso
  • 600g asparagi
  • 1 scalogno
  • un litro di brodo vegetale
  • 1 bicchiere vino bianco
  • 3 cucchiai olio extra vergine oliva
  • 1 bustina zafferano
  • 1 noce burro e parmigiano a piacere
  • sale, pepe
  1. Tagliate gli asparagi diagonalmente, lasciando da parte le teste. Sciacquateli velocemente sotto l’acqua fredda. Tritate lo scalogno e fatelo appassire nel tegame con l’olio.
  2. Dopo qualche minuto aggiungete il riso e tostatelo. Sfumate con il vino bianco e fate evaporare. Incorporate poco a poco il brodo, continuando a mescolare.
  3. Stemperate in poca acqua calda lo zafferano e unirlo al risotto. A metà cottura aggiungete i gambi tagliati e solo 5 minuti dalla fine le teste, che risulteranno croccanti e di un verde brillante. salate e pepate.
  4. Mantecate il risotto a fuoco spento con una noce di burro e una manciata di parmigiano. Lasciate riposare qualche minuto prima di servire.

Alice non è mai riuscita a terminare il suo risotto agli asparagi.
Voi cosa non avete ancora concluso ma vi ripromettete sempre di farlo?

6 Risposte a “La solitudine dei numeri primi | Risotto agli asparagi”

  1. D’effetto l’impostazione visiva , in particolare la fotografia.
    Sintesi efficace e rispettosa dell’atmosfera che si vive dentro il romanzo, determinata dalle
    variegate personalità dei personaggi.
    La presentazione della ricetta non è banale perché arricchita da suggerimenti estetici e
    consigli alternativi.

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