Il giorno della civetta – Panelle

Come recita la quarta di copertina dell’Adelphi, Il giorno della civetta è “il primo e più grande fra i romanzi che raccontano la mafia”.

Attorno all’omicidio dell’imprenditore Colasberna, orbitano altre sparizioni, altre morti. Motivi passionali sono, sentenzia il barbiere del paese. Ma il commissario Bellodi sa bene che, dietro, si cela ben altro.

Un fitto intreccio coinvolge colpevolmente tutti gli strati della società, dall’omertosa gente comune fino agli scranni più alti dei palazzi capitolini. Questo carabiniere emiliano rovescerà un vaso di Pandora che molti vorrebbero richiudere subito.

All’alba, nella piazza principale del paese, il panellaro vende a squarciagola le sue panelle belle calde. Proprio in quel momento, a pochi passi da lui, Colasberna viene freddato mentre sta salendo sul primo autobus per Palermo.

panelle

«Dunque» disse con paterna dolcezza il maresciallo  «tu stamattina, come al solito, sei venuto a vendere panelle qui: il primo autobus per Palermo, come al solito…».

«Ho la licenza» disse il panellaro.

«Lo so» disse il maresciallo alzando al cielo gli occhi che invocavano pazienza «lo so e non me ne importa niente della licenza; voglio sapere una cosa sola, me la dici e ti lascio subito andare a vendere le panelle ai ragazzi: chi ha sparato?»

«Perché » domandò il panellaro, meravigliato e curioso «hanno sparato?».

Sciascia, Leonardo, Il giorno della civetta, Milano, Einaudi editore, 1961.

Il giorno della civetta – Panelle

 

Le panelle sono il tipico cibo di strada siciliano, palermitano per la precisione, ma facilmente reperibile in tutta la Sicilia. Queste frittelle di farina di ceci possono essere rifatte anche a casa.

Ingredienti:

  • 500 g farina ceci
  • 1,5 l acqua fredda
  • sale, pepe
  • olio per friggere
  • panino

Preparazione:

  1. In una pentola riempita di acqua fredda, versate a filo la farina di ceci, avendo cura di mescolare per eliminare i grumi che eventualmente si saranno formati. Salate e pepate.
  2. Solo a questo punto mettete sul fuoco e cuocere a fiamma medio alta per 40 minuti, girando il composto continuamente. Quando inizia a “sbuffare”, a fare delle bolle, portate a termine la cottura per altri 10 minuti. Questo assicura la perfetta riuscita del piatto. Infatti se l’impasto non fosse completamente cotto, le panelle non solidificherebbero.
  3. Si può trasferire il composto in uno stampo per plum cake, farlo raffreddare, sformarlo e tagliarlo a fettine. In questo caso le panelle avranno una forma quadrata. Se le preferite rotonde potete versare il composto ancora caldo su una spianatoia (la balàta palermitana), un tagliere o una teglia, livellare con una spatolina e con un coppa pasta ricavare le panelle.
  4. Friggete in abbondante olio caldo e tamponare l’unto in eccesso con della carta assorbente. Imbottire un panino (la morbida mafalda siciliana) e a piacere condire con qualche goccia di limone.

Qual è il vostro cibo da strada preferito?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *